di Sergio Pastena
Per una volta mi dedico alla difesa preventiva, Ghedini-style: non considero una vittoria in un Atp 250 sull’erba un sinonimo di resurrezione, specie se per arrivare in finale non hai dovuto affrontare una testa di serie in croce e hai giocato due “mezze partite” per il ritiro degli avversari. Ad ogni modo la vittoria ad Eastbourne di Andy Roddick, che di recente avevo dato per morto, sorprende e non poco: perfetto in finale contro Seppi, tenace nei quarti contro il nostro Fognini, A-Rod ha guastato la settimana ai colori italiani dopo mesi senza lo straccio di una vittoria. A volte ritornano: tante volte.
Sia chiaro: guastato per modo di dire, perché Fabio ha lasciato un’ottima impressione eliminando Tomic e Andreas è stato bravissimo ad arrivare in finale difendendo gran parte del “cambialone” del titolo 2011. Ora per l’altoatesino, che fino ad ottobre deve difendere davvero poca roba, il discorso si fa particolarmente interessante: i Top 20 non sono un’utopia e anche a Wimbledon il sorteggio non è stato malvagio, specie considerando che Seppi in finale ci è arrivato bene e senza lasciare un set per strada. Bene anche Ryan Harrison, arrivato fino alle semifinali, così come il belga Darcis. Delucente Gasquet, fuori subito contro un Matosevic come al solito coriaceo.
E andiamo al torneo di ‘s-Hertogenbosch, che ha visto trionfare per la seconda volta in carriera David Ferrer: lo spagnolo, a cui l’urna di Wimbledon non ha sorriso, è andato via diritto per la propria strada trovando qualche difficoltà soltanto in semifinale contro Benoit Paire. E’ pur vero che Duclos, Leonardo Mayer e Sijsling non erano avversari d’eccezione, ma la performance del numero 5 mondiale è stata comunque convincente. In finale ha trovato Petzschner, bravo a farsi strada fino ad eliminare in semifinale Xavier Malisse. Buona prova anche di Paolo Lorenzi, che ha ceduto onorevolmente proprio al belga dopo aver sorpreso all’esordio uno spento Ivan Dodig.
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