Da oggi, ogni lunedi, Calogero Campione ci racconterà l’evento tennistico più rilevante della settimana. Una nuova rubrica che riguarderà Atp, Wta, Challenger, Futures, Itf, analizzando le prestazioni di giocatori italiani e stranieri. Si comincia, come ovvio che sia, con lo splenido momento di Flavia Pennetta..a cui assegnamo la racchetta della settimana..
di Calogero Campione
Peccato, peccato davvero. Ma brava, anzi bravissima.
Si è conclusa ieri la splendida settimana di Flavia Pennetta in quel di Zurigo.
Nell’ultimissimo atto del Tier 2 svizzero, dotato di un montepremi di 600.000$, la tennista di Brindisi ci ha fatto sognare per un set, prima di cedere netto nel secondo a Venus Williams.
Era partita benissimo Flavia, che è rimasta attaccata a Venus nel punteggio fino al tie-break del primo set. Ha tenuto i turni di servizio senza mai concedere una sola palla break ma, soprattutto, ha tenuto botta alle bordate dell’americana rispondendo colpo su colpo. Anzi, a dirla tutta, sulla diagonale di rovescio, in particolare, non solo non ha mai arretrato di un centimetro ma era lei quella a spingere di più mentre col dritto, molto migliorato, riusciva spesso a scambiare profondo sul dritto di Venus tirando poi delle improvvise accelerazioni in lungo linea. Arrivata al tie-break in parità ma forte di aver giocato meglio, Flavia si è sciolta come neve al sole. Colpi usciti di un niente, stecche e conseguente nervosismo hanno portato la Williams rapidamente sul 7-1. E lì, ahinoi, è finito il match. Perché la Pennetta del secondo set era ancora frastornata dal fatto di aver giocato così male il tie-break che ha perso sicurezza nei colpi, fin lì così puliti e pesanti. Venus le ha strappato il servizio due volte e ha chiuso il match in un’ora e mezza col punteggio di 7-6, 6-2.
Rimane comunque, e questo è il dato più confortante, la certezza che Flavia Pennetta è una tennista molto migliorata, sotto tutti i punti di vista. La prima di servizio, fino a qualche mese fa colpo debole dell’azzurra, le procura oggi molti punti, specie se piatta e al centro. Dovrebbe migliorare la percentuale di prime in campo, ancora un po’ bassina anche se ciò è dovuto alla costante ricerca del punto con questo colpo. Anche la seconda di servizio è migliorata ed oggi è più profonda e meno attaccabile. Il rovescio, da sempre il colpo migliore, è di primissima qualità. A testimonianza di ciò, basta pensare al fatto che contro Jankovic e Venus, due tra i migliori rovesci in circolazione, la Pennetta non ha mai avuto problemi a tenere lo scambio e, anzi, quasi mai perdeva il punto. Ottimo sia in diagonale che in lungo linea. Il dritto, suo tallone d’Achille da sempre, è ora molto più sicuro e potente e lo gioca bene in tutte le direzioni anche se lo perde più spesso del rovescio. Brava anche nel gioco di volo, dovrebbe venire a rete più spesso per raccogliere i frutti delle sue accelerazioni. Infine, anche da un punto di vista caratteriale, Flavia è molto progredita. Ha acquisito la consapevolezza di potersela giocare con chiunque e questo le dà la forza di lottare punto su punto;
peccato per il secondo set in finale, ma lì potrebbe anche essere subentrata la stanchezza, oltre ad una buona dose di normale scoraggiamento.
Dove potrà arrivare la brindisina? Forse fin dove nessun italiana finora è mai giunta? Se mantiene questo standard di gioco, le porte della top-ten potrebbero presto accogliere la nostra prima connazionale. Attualmente numero 14, ma virtualmente 12 per via di un probabile sorpasso ai danni di Schnyder e Chakvetadze, potrebbe essere riserva al Masters di fine anno, anche se difficile.
Peccato che la stagione sia quasi finita (Flavia giocherà l’ultimo torneo a Linz questa settimana), visto che la Pennetta è la tennista più calda del momento ma, se l’anno prossimo, dovesse ripartire giocando a questi livelli, nulla le impedirebbe di centrare questo storico risultato per il nostro tennis in gonnella.
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