di Guido Pietrosanti
Il torneo di Tunisi è stato vinto dall’ennesimo spagnolo, ma questa volta la novità sta nel fatto che non si tratta di un giovanissimo emergente. Si tratta del 34enne Ruben Ramirez Hidaldo che, battendo in finale il francese Jeremy Chardy per 61 64, si è aggiudicato il secondo challenger della stagione dopo quello messicano di San Luis Potosi. Lo spagnolo, già numero 50 del ranking atp nel 2006, ha ora ottime possibilità di finire la stagione come il più “vecchio” top 100. Il finalista Chardy invece è ancora troppo giovane per finire tra i più “vecchi” top 100 del circuito, ma può comunque raggiungere e forse anche migliorare il suo best ranking, raggiunto nel 2009 al numero 31.Tra i tanti azzurri presenti in main draw a Tunisi, nessuno è riuscito ad andare oltre il secondo turno. Se Comporto è stato comunque bravo a qualificarsi, battendo Di Mauro all’ultimo turno delle quali in uno scontro generazionale tra siciliani, Giannessi e Matteo Viola, due tra i giovani più attesi in questa stagione, hanno confermato le loro difficoltà anche nel torneo tunisino. Per la verità, Giannessi si è dovuto ritirare per un malessere al secondo turno, ma quello che sei mesi fa sembrava essere il nuovo top 100 azzurro, stenta a fare risultati da numero 200 del mondo. Stesso discorso per Matteo Viola, di 3 anni più grande di Giannessi ma in forte crescita nel 2011. Per lui la stagione 2012 non lascia più pensare al traguardo dei top 100, ma piuttosto ad una stagione da salvare, cercando di confermarsi almeno nei primi 200.
Nell’altro torneo disputato in settimana, quello di Ostrava in repubblica Ceca, ha continuato a brillare la stella del francese Jonathan Dasnieres De Veigy, che dopo la finale raggiunta a Napoli la settimana precedente, fa bottino pieno ad Ostrava, battendo in finale il giocatore di casa Jan Hajek per 75 62. Dei 4 azzurri presenti in tabellone, il migliore è stato Simone Vagnozzi, che si è spinto fino alle semifinali, dimostrando di poter ancora tornare almeno nei primi 200. Ma buone notizie sono anche arrivate da Matteo Marrai, che ha raggiunto i quarti di finale per la seconda volta in questa stagione e dal sempre più sorprendente Enrico Burzi, che a 31 anni, e dopo un brutto infortunio che lo aveva fatto precipitare nelle classifiche mondiali, sta vivendo la sua miglior stagione. Anche Burzi, come Marrai, è stato fermato ai quarti di finale, ma sembra ormai avere raggiunto un livello di gioco e una classifca tale da poter costantemente giocare nel circuito challenger.
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