di Gianluca Dova (inviato a Bucarest)
Fognini contro Bagdatis è stata la partita dei due talenti convalescenti del circuito con entrambi che venivano da lunghi infortuni, entrambi con poche partite alle spalle. Normale che in una simile situazione il match fosse altalenante e con qualche errore gratuito di troppo. Marcos Bagdatis è un tipo simpatico che fino a poco fa oltre che un anticipo mostruoso portava con sè la panzetta da ragioniere ed un sorriso largo. Il sorriso largo è rimasto, la panzetta è andata, segno che vuole ritornare seriamente a fare il giocatore “vero”. L’impresa di ieri non era facile per lui che basa il suo gioco su un filante rovescio piatto ed un servizio veloce sulla lenta terra rumena.
I campi di Bucarest con l’umidità diventano pesanti, con i granuli di terra rossa che si trasformano quasi in bocce con relativo attrito notevolemente accresciuto. Questa caratteristica che è propria anche della terra tedesca rende le condizioni di gioco assolutamente diverse nel corso della stessa giornata se si passa dal sole alla pioggia o all’umidità con leggera pioggia. Il cipriota ci ha provato e forse ci ha anche sperato in un paio di occasioni di portarla a casa ma il talento ligure nei momenti importanti ha sempre tirato fuori il meglio del suo repertorio.
Chi conosce Fabio sa che gli piace giocare le partite con avversari importanti sui campi principali e ieri sul centrale non voleva di certo fare brutta figura. All’inizio il ligure è molto più concentrato a lamentarsi con il suo staff della terra che gli rimane attaccata alle scarpe e dell’”orto” (fortuna in spagnolo diciamo….) dell’avversario, il servizio non va e in un lampo si ritrova sotto 4 ad 1 con errori abbastanza banali. Sotto nel punteggio si risveglia, fa pesare la sua velocità di mano, le sue accelerazioni e la sua buona mano, in queste condizioni Baghdatis non sa come fare il punto. Fabio inizia la sua striscia di 5 giochi consecutivi, serve per il set e perde il sevizio, ma chiude lo stesso due game dopo. Il pubblico è con lui che gioggioneggia e fa divertire, non risparmiando mai giocate spettacolari, recuperi pazzesci ma anche i soliti errori incomprensibili, ma su gli spalti lo applaudono ed apprezzano. Sento il commento di uno spettatore accanto a me che dice: ”per un giocatore così è un piacere pagare il biglietto”.
Si diverte anche lui anche se va subito sotto al secondo, recupera ed arriva al tiebreak. Qui il cipriota prende coraggio va 3 ad uno e si trova con la palla per il 4-1 con una comoda ma non comodissima volée alta che gioca nel corridoio nel doppio, ripreso non riesce ad opporre molto ad un Fabio ormai gasato e in esaltazione agonistica. La sintesi della partita è che Fabio come per altro dicono in tanti sul rosso ha dei margini incredibili, dovrebbe tranquillamente stare nei primi 20, è in ripresa e gli basterebbe poco se riducesse i suoi alti e bassi a stare dove il suo talento gli deve garantire mentre il simpatico cipriota che ha un atteggiamento sul campo che tutti dovrebbero copiare, ha ancora da lavorare per ritornare sui suoi livelli e le condizioni dei campi di Bucarest non l’hanno certo aiutato.
Campi pesanti che hanno aiutato Seppi contro il tedesco Steebe, partita mai stata in discussione. Il tedesco che ha provato a spezzare l’altoatesino da fondo proprio sul ritmo ne è uscito con le ossa rotte, con Andy che sembrava trovarsi a suo agio come un topo nel formaggio e chiude facile in due set. Dopo il match Andy dirà: ”Mi piace veramente tanto quando questi campi sono un po’ umidi, in queste condizioni gioco sempre benissimo. Steebe gioca bene ma non mi mette molto in difficoltà, tira sempre delle palle piuttosto cariche ma di dritto non riesce mai ad anticipare a colpire dall’alto, giocando così non mi crea grossi problemi”.
Oggi il derby sul campo due, non faccio pronostici, di certo c’è che anche quest’anno come lo scorso anno avremo un italiano in semi. Complimenti ad entrambi quindi e che vinca il migliore!
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