(Jelena Ostapenko – Foto Nizegorodcew)
di Alessandro Nizegorodcew (inviato a Pomezia)
La prima giocatrice di cui vi parlo è Jelena Ostapenko. Dalla Lettonia, classe 1997 e seguita a Pomezia dal manager Ugo Colombini, la Ostapenko è una giocatrice davvero molto interessante. Colpi da fondo campo potentissimi, che lasciano letteralmente di stucco le avversarie. La vincitrice del torneo dell’Avvenire 2011 ha letteralmente impressionato per potenza. Il servizio è buono ma ogni tanto si “incarta” e qualche doppio di fallo è sempre dietro l’angolo. Oggi la sua avversaria, sconfitta 63 63, era l’ex top-40 Claudine Schaul. La lussemburghese ha potuto poco o nulla contro la Ostapenko, che, da lontano, potrebbe quasi assomigliare ad una piccola Azarenka (per adesso più per la coda che per il tennis, ma la sensazione è che la crescita di questa ragazza possa essere molto veloce ed esaltante).
Ha rischiato qualcosa di troppo Carolina Pillot, brava però ad eliminare la bielorussa Ilona Kremen 64 63. La romana ha però avuto qualche problema nel chiudere il match dopo l’interruzione per pioggia giunta sul 6-4 4-1. Carolina è rientrata in campo quasi 3 ore dopo e, dopo essere salita 5-1, ha avuto qualche difficoltà ma ha reagito bene.
Aliaksandra Sasnovich (nella foto a sinistra) ha vinto un match maratona contro Stefania Chieppa 75 36 76, ma a convincere di questa ragazza è soprattutto la varietà di gioco (oltre al fisico da tennista moderna). La bielorussa, classe 1994, sa fare un po’ tutto e ha nella smorzata l’arma letale. Per il resto gioca un tennis molto piacevole e, per una volta, diverso dalla standardizzazione del tennis femminile attuale.
Leggi anche:
- None Found