(Tomas Tenconi – Foto Nizegorodcew)
Quale è stato il dominatore di questo 2008? Chi invece può fregiarsi del titolo di rivelazione? Quale è la nazione con più successi all’attivo? E quali i giovani che meglio si sono mossi? Chi è il più giovane tennista nel ranking Atp? Che cosa hanno in comune lo statunitense Chase Buchanan e il marocchino Younes El Aynaoui? Questo pezzo cercherà di dare queste e tante, tante altre, risposte
di Luca Brancher
Il Leader
Analizzando i fatti, i risultati, specialmente estivi, e la continuità dei quest’ultimo periodo, pare davvero essere tornato, Tomas Tenconi. Classico esempio di giocatore che, apparso perso per il professionismo causa cronici problemi fisici, è riuscito innanzitutto a guarire e poi a riprendere quello che ultimamente gli era stato negato: il suo tennis.
Con sei titoli vinti, tutti in Italia, e con l’accoppiata Bolzano-Este da utilizzare come passaporto per i tornei di categoria superiore, Tomas ha raggiunto quota 138 punti, in 17 tornei. Una scalata inarrestabile, divenuta via via folgorante, che lo ha elevato a ruolo di dominatore assoluto.
Il mondo ITF, oramai, sta stretto ad un giocatore in grado in passato di qualificarsi al Roland Garros e di arrivare a ridosso dei top 100 ATP: nei prossimi mesi sapremo se il ritorno di Tenconi saprà essere anche più virtuoso di quanto non abbia lasciato intravedere in passato. Sarebbe clamoroso, oltre che l’ennesima dimostrazione di come lo sport, metafora della vita, regali sempre emozioni tanto gradite quanto inaspettate. Vale la pena viverle, vale la pena provare a conquistarsele, queste emozioni.
Ro-Mania:
Seppur lontano dalle luci della ribalta, uno dei circuiti più vivi e più duraturi nell’arco di una stagione ITF è di certo quello rumeno. Anche se difficilmente troviamo tornei di alta caratura – come invece può capitare in qualche altra nazione, vedi Francia o Italia – la sana abitudine di organizzare almeno un 10.000$ a settimana permette a diversi giocatori di ritagliarsi uno spazio, conquistare punti importanti e provare a costruirsi una classifica che permetta loro di ambire a qualcosa di più.
Non è nemmeno difficile, facendo un sunto della stagione in corso, definire quali siano i dominatori 2008: su 21 tornei conquistati da tennisti provenienti dalla Romania – di cui 14 vinti i in patria, su 18 tornei finora disputati, percentuale elevatissima se paragonata a quelle delle altre nazioni che ospitano con buona frequenza tornei – ben 16 sono stati vinti da tre giocatori: Victor Ionita guida la personale graduatoria con 6 trofei, seguito ad una lunghezza da Gabriel Moraru e Dacian Craciun.
Ionita è un eterno ritorno a questi livelli, ciclicamente il talentuoso tennista dell’est si ripropone come fulgido interprete di questi tornei, salvo poi attraversare periodi di totale atarassia. Craciun appare come quello più dotato in ottica di tennis di livello superiore, data anche la personalissima striscia di 4 tornei vinti in 4 settimane, ma Dacian ha già dichiarato su queste pagine di vedere il tennis soprattutto da un punto di vista ludico. Moraru, infine, è la rivelazione dell’estate, giocatore in passato abituato a viaggiare per vincere, si sta riscoprendo, finalmente, anche profeta in patria.
Nessuno dei tre è però più giovanissimo; le speranze future, pare, siano riposte in buona parte su Marius Copil, classe 90, vincitore di una prova fino a questo momento.
Plurititolati:
Tra i protagonisti stagionali, oltre a Tenconi e Ionita, troviamo il francese Nicolas Coutelot e il portoghese Rui Machado: tutti e quattro i giocatori qui riportati hanno raggiunto il numeri di 6 vittorie settimanali. Folgorante l’ascesa di Machado, che ha perso un solo match nei sette tornei disputati, dimostrando di valere ben altri palcoscenici, come sottolineato dalla grande prova di Flushing Meadows, dove il suo entusiasmante cammino, partito dalle qualificazioni e conclusosi al secondo turno, è stato fermato solo dopo quattro ore di gioco dal top-15 Fernando Verdasco. Diverso il discorso per Coutelot, giocatore universalmente riconosciuto come dotato di buone potenzialità, ma che pare ormai aver perso il mordente per ambire a qualcosa di più oltre che ai titoli ITF: il transalpino, che conta ormai trentuno primavere, dopo i quarti di finale di Obestaufen, vanta il poco glorioso record di quattro sconfitte al primo turno nei successivi tornei challenger: aria di bocciatura?
E poi, finalmente, Porumb
Resterei basito anche io, in verità, se vedessi associata tanta attesa per un giocatore che in realtà non sembra un predestinato. Doverosa quindi una precisazione: Ciprian Alexandru Porumb, tennista rumeno, è stato infatti il primo giocatore della classe 1993 ad entrare nel ranking Atp, superando un turno nel future rumeno numero 17: dopo i tanti 1992 che già imperversano in classifica, taluni anche con risultati di rilievo, Porumb rompe il tabù riguardante i 1993: a quando il primo 1994?
Koning, l’erba è olandese
Imbarazzante titolo, forse banale, per prendere in considerazione uno dei campi che ho sempre trascurato, ovvero un’eventuale classifica riguardante i tornei sull’erba. Il motivo era semplice: sono stati troppo pochi, finora cinque, ma se da questi si evince qualcosa, forse è meglio non sottovalutarli. Soprattutto se tra chi si è disimpegnato in queste competizioni c’è chi ha particolarmente impressionato: parliamo dell’olandese Michel Koning, che ha vinto, in rapida successione, il secondo e il terzo future su erba di quelli disputatisi in Gran Bretagna il solo ad aver vinto due prove (il francese Rodrigues e gli australiani Durek e Klein.gli altri titolati).
L’olandese si è così garantito un posto tra i primi 300 della classifica ATP e, inoltre, ha potuto mietere un vittima illustre sull’erba sintetica del challenger di Dublino, dove ha superato il tedesco Mischa Zverev. Se a questo aggiungiamo che, da junior, il ventiquattrenne olandese ha battuto Jo Wilfried Tsonga a Wimbledon, forse abbiamo trovato il classico giocatore bravo sull’erba che però deve ancora trovare una sua definizione da professionista. Qualche risultato, comunque, sta cominciando a farlo, per cui non è ancora troppo tardi.
Il Tempo di Pierre-Ludovic
Deve essere davvero dura venire ricordati per una sola partita: il canadese Pierre-Ludovic Duclos, classe 1986, è sempre citato per un motivo, ovvero l’aver battuto, nelle qualificazioni al Master Series di Montreal, lo spagnolo Feliciano Lopez. Una vittoria che destò stupore, data la differenza di valore tra i due contendenti. Sarà, ma in questi ultimi due mesi ITF, Duclos ha cominciato a lasciare un segno più tangibile del suo passaggio nel mondo tennistico.
Una classifica parziale, che considerasse soltanto i tornei di luglio e di agosto, vedrebbe infatti il ragazzo del Quebec secondo soltanto all’inarrestabile Tentoni, con tre vittorie e una finale. L’augurio che possiamo fare a Duclos è quella di scrollarsi di dosso l’etichetta di “Lopez Killer” e di venire ricordato per essere stato un tennista vero.
Un testa a testa per il futuro
Bel duello troviamo nella classifica riservata ai giocatori nati dopo il primo gennaio 1990, ovvero quei tennisti ancora eleggibili per i tornei juniores. Uladimirz Ignatik e Jonathan Eysseric si giocano il primato con 54 punti conquistati, col francese in grado di ottenere un titolo nel 15.000$+H di Bourg en Bresse senza perdere set. Da annotare anche le brillanti prestazioni del polacco Jerzy Janowicz e del britannico Daniel Evans: tutti e questi quattro giocatori hanno, in questo 2008, conquistato due trofei ITF.
Ragazzo aTOMICo
E’ sempre stato da più parti additato come il prossimo fenomeno del tennis mondiale, ma nonostante ciò gli sono sempre state mosse delle critiche, che andavano dalla limitata struttura fisica fino al gioco che per taluni non avrebbe mostrato ampi margini di miglioramenti. Sta di fatto che Bernard Tomic, oltre ad aver già nel suo palmares lo scalpo del rappresentate di Taipei Yeu-Tzoo Wang, ha saputo conseguire una finale a livello futures: davvero non male per un 16enne. In classifica lo segue il campione in carica dell’Avvenire Agustin Velotti e il serbo Krajinovic. Semifinale future conquistato anche dall’americano di origini polacche Denis Kudla: chissà chi di questi, tra qualche anno, sarà ai vertici della classifica globale.
Giocatori in Ascesa
Succede, in determinate stagioni, che alcuni tennisti, che partono in sordina, magari nelle qualificazioni di qualche future disperso nel mondo, si fanno pian piano strada, senza aver dato prima alcuna avvisaglia di possibili exploit. Certi magari rientrano da un infortunio, certi altri, invece, esplodono qualche anno dopo rispetto ai propri coetanei: proprio per questo vi voglio suggerire qualche nome di giocatori che hanno raccolto risultati piuttosto inaspettati.
Alexander Flock tedesco, classe 1983: numero 10 del ranking ITF, due titoli all’attivo, ma soprattutto già due semifinali consecutivo a livello challenger: alla faccia di chi dice che un venticinquenne che gioca ITF non ha prospettive
Andrei Gorban, moldavo, coetaneo di Flock, numero 11: stesso discorso valevole per Flock, anche se il nativo sovietico non ha raccolto gli stessi successi a livello challenger. Tennis moldavo che con Gorban e lo “statunitense” Borvanov sta inaspettatamente brillando di luce propria.
Andre Miele, brasiliano, classe 1987, l’anno scorso sembrava spaesato anche nei futures. “Un buon sorteggio” si diceva. Quest’anno ne ha vinti 3 e ha già totalizzato 69 punti, non sfigurando nemmeno quando si è districato nei challenger sudamericani.
Attila Balazs, ungherese, classe 1988, ha raccolto proseliti sulla terra centreuropea, può dare fastidio anche a livelli superiori
Yuichi Sugita, giapponese, 20 anni, una certezza sul cemento orientale, con 4 titoli all’attivo: saprà dare seguito a questa serie di successi?
Stakanov era spagnolo?
Sembrerebbe, se andassimo a fare una classifica del numero di partecipazioni ai tornei ITF di questa stagione. C’è da dire, a supporto di questo risultato, che la Spagna è stata anche la nazione ad aver organizzato più tornei (33 al momento), per cui non è un risultato così sorprendente. Nella classifica degli instancabili domina l’iberico Pedro Clar Rosello, con 29 tornei, ma solo 25 punti conquistati. Segue il connazionale Nacho Coll Riudavets (oggi 21enne) che a fronte di un torneo in meno disputato, ha però collezionato 39 punti. Tra i numerosi spagnoli, spiccano il russo Vassiliev, che si allena qui in Italia e il belga Yannick Mertens, una delle rivelazioni di questa stagione.
I primi tra gli italiani? Claudio Grassi e Matteo Volante, con 21 tornei all’attivo.
Dica trenta…quattro
E non accenna ad avere soste il dominio italiano nei tornei ITF. I nostri connazionali, infatti, hanno già raccolto ben 34 successi, grazie al meraviglioso stato di forma di Tomas Tenconi, già sopra esposto. Una gamma di successi e di vittorie che non può essere semplicemente figlia del gran numero di tornei disputati in Italia: infatti, dei 34 successi, meno del 50%, ovvero 16, sono stati ottenuti in Italia. Assieme a Tenconi, brillano Azzardo, a dire il vero a secco da un po’, e Matteo Marrai, molto bravo nei tornei georgiani.
A ruota troviamo l’armata transalpina, ferma a quota 29, che presenta, assieme Coutelot, uno stuolo di giocatori a due vittorie, tra cui mi permetto di segnalare i sorprendenti Jean Noel Insausti e Romain Jouan, quest’ultimo a segno nel mese di agosto.
Chiude il podio la Spagna, che vanta 25 successi grazie alla mole di tornei organizzati: non è un caso che gli iberici non abbiano un vero e proprio leader, ma tanti, tantissimi comprimari tra i titolari di almeno un successo.
Già detto della Romania, quarta, analogo discorso si potrebbe fare per il Brasile, che si poggia sui successi delle proprie punte di diamante Dutra da Silva e Hocevar e raggiunge il quinto posto. Al sesto e al settimo, invece, il potere del Centro Europa si fa strada con un’invidiabile varietà di giocatori: stiamo parlando della Repubblica Ceca e della Germania.
Ultimo giro
Rimangono alcune curiosità, per concludere quest’articolo:
– Younes El Aynaoui, 37 anni il 12 settembre, è il tennista più vecchio ad aver vinto un titolo: è accaduto il giorno di Pasqua a Castelldefels, in Spagna;
– Chase Buchanan è invece il giocatore più giovane ad aver vinto un torneo: mancava un mese al suo 17esimo compleanno quando si è imposto nel future americano di Vero Beach; sempre del 1991 è anche Grigor Dimitrov, che però ha conseguito il suo successo, in terra spagnola, a 17 anni e 10 giorni;
– Marcel Felder, uruguaiano, sesto della generale, è il numero 1 sudamericano. Due posizioni più indietro, troviamo Brydan Klein, numero 1 oceanico. Sugita (59 punti) e Sanon (42) sono invece rispettivamente i leader dell’Asia e dell’Africa.
– Undici, infine, i tennisti ad aver raccolto un punto in tutte e 4 le macroaree di superficie (vale a dire terra, cemento, indoor e erba): l’olandese Koning (77 punt), i francesi Rodrigues (61), Burquier (47), Walter e Reix (37), i britannici Bamford (23), Illingworth (21), Seator (19), Milton (10), Brewer (5) e l’elvetico Sadecky (17)
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