(Massimo Valeri – Foto Nizegorodcew)
di Alessandro Nizegorodcew
Qualche settimana fa mi sono recato al Club Nomentano per curare un servizio televisivo sui CPA (Centri Periferici di Allenamento). Ho avuto modo di conoscere Massimo Valeri, il tecnico federale assegnato alla regione Lazio, la tirocinante Silvia Tozzi (ex numero 676 Wta), oltre ai ragazzi visti in campo tante e tante volte nei tornei nazionali e internazionali giovanili.
Domenica mattina, ore 9, i ragazzi sono già in campo. Sascha e Nicolas Merzetti, Arianna Capogrosso, Marco Mosciatti e Riccardo Balzerani si stanno allenando. Altri non, come ad esempio Cerbo e Calvano, non sono presenti poiché in giro per tornei.
Il rapporto tra i convocati e Valeri sembra essere molto buono. Massimo è serio, determinato e allo stesso tempo dispensatore di battute, caratteristiche che danno all’ambiente un tono professionale, stimolante e divertente. Il ritmo di lavoro è alto e i ragazzi sono molto uniti. “Spesso il sabato dormiamo insieme in albergo e abbiamo creato un bellissimo gruppo” – sottolineano tutti insieme – “e con Massimo il rapporto è ottimo. In campo è bravissimo…”
Il rovescio di Marco “Nieminen” Mosciatti è davvero strabiliante. Nonostante sia ancora piuttosto esile fisicamente, il mancino romano classe 1997 riesce a dare buona potenza alla palla, grazie ad un perfetto timing. Dalla parte del rovescio ha grande dimestichezza, mentre sul diritto, nonostante i grandi miglioramenti, c’è ancora sicuramente da lavorare. Si muove molto bene e i piedi sono piuttosto veloci.
La potenza è invece la caratteristica peculiare di Sascha Merzetti (nella foto a sinistra), anche lui classe 1997. In questo caso i piedi non sono veloci, ma Sascha può comandare il gioco con entrambi i fondamentali e appare un tennista molto quadrato. Tecnicamente non sembra avere particolari punti deboli, ma fisicamente può e deve migliorare molto.
Il fratello più piccolo Nicolas, classe 1999, è invece un giocatore molto talentuoso, che può inventare qualsiasi cosa (in positivo e in negativo) da un momento all’altro. Il diritto ha un’impugnatura forse un po’ esasperata ma funzionale, mentre il rovescio è qualcosa di unico e irripetibile (a volte anche per lo stesso Nicolas, detto “Iena”). Può giocarlo in back, piatto, in top-spin, con mano dominante destra e anche sinistra, creando a volte traiettorie inspiegabili “tennisticamente”. Come il fratello, però, non è rapidissimo e deve certamente migliorare su reattività e spostamenti. Ma il talento è cristallino.
Riccardo Balzerani, classe 1998 e recente vincitore del Lemon Bowl under 14, è un tennista da superfici veloci. Timing eccezionale, fa un po’ fatica a spingere quando la palla è senza peso. Il modo in cui riesce però sempre a trovare la coordinazione e l’accelerazione è invidiabile. Altro talento di ottima levatura, che sta cercando di migliorare sulla terra ma che avrà nel rapido la superficie ideale.
Arianna Capogrosso (nella foto a destra), classe 1999, ragazza dallo smash di diritto. Non è solo un modo dire, perché “Ari” riesce ad imprimere potenza al diritto senza preoccuparsi dell’altezza della stessa. Quando si giocano i punti classici di fine allenamento, spesso e volentieri Arianna lascia fermi col diritto i compagni di allenamento maschi. Il rovescio è un colpo solido sul quale si può lavorare, così come sul servizio e, soprattutto sulle variazioni, che saranno fondamentali (parere personalissimo) nel tennis femminile di alto livello del futuro. Non basterà più tirare forte sulle righe, perché lo sapranno fare tutte…
La preparazione atletica è curata da Nino Babutri, preparatore fisico fit di II grado, mentre, come detto, la maestra tirocinante è Silvia Tozzi, arrivata intorno al numero 600 Wta a 18 anni ma persasi per strada a causa di un brutto infortunio.
Massimo Valeri osserva, richiama, studia. Il suo è un lavoro complicato ma stimolante e sembra avere tutte le carte in regola per portarlo avanti con successo.
Il Centro Periferico, nel Lazio, è diviso per ora in due circoli. Gli allenamenti vengono infatti svolti, in alternanza, al Club Nomentano e all’Eschilo 2. Come ricordato però più volte da Fabrizio Tropiano, presidente del Comitato Regionale, l’obiettivo primario è quello di avere un centro polifunzionale a Roma, così da poter ospitare il CPA, i professionisti che avranno bisogno o voglia di allenarsi, grazie a campi in diverse superfici (alcuni possibilmente coperti), palestra, foresterie, ecc.
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