Con molto piacere noto che la rubrica PLAYERS LOUNGE sta ottenendo un discreto successo. Tantissime visualizzazioni, molti commenti e un interesse nel circuito Itf e Challenger che cresce di giorno in giorno tra i lettori di Spazio Tennis. Francesco Vilardo, numero 850 Atp che ha da poco compiuto 22 anni, è partita dall’articolo di Thomas Fabbiano per raccontarci la vita ad Antalya, così come aveva fatto per il torneo femminile Martina Di Giuseppe. Andiamo a leggere l’articolo dell’allievo di Fabrizio Falciani…
di Francesco Vilardo
Thomas ha detto bene! Non tutte le trasferte sono rose e fiori, ma vi posso garantire che la trasferta turca è per adesso piuttosto confortevole! Sono partito giovedì 26 gennaio da Roma Fiumicino. In aeroporto mentre controllavo dove fosse il banco per il check-in, ho sentito che qualcuno mi chiamava: era Cristian Rodriguez, colombiano ma ormai romano d’adozione. Stesso volo, quindi stesso torneo! Arrivati ad Istanbul per lo scalo, ci siamo ritrovati con tutti gli altri italiani (Borgo, Marfia, Pancaldi e coach, Bonadio) che avrebbero dovuto firmare per le quali… Anche il volo successivo è andato piuttosto bene. Diciamo che l’ostacolo maggiore, se così si può dire, era ormai superato, ovvero il volo Roma-Istanbul che comunque dura qualche ora..
Arrivati all’aeroporto di Antalya c’era subito la transportation del torneo che ci aspettava poiché qualcuno di noi, adesso non ricordo chi, aveva chiamato e avvertito dell’arrivo…Abbiamo dunque preso la tranport (mini-mini bus) in 7.. Avevamo le valigie dovunque ma per fortuna solo per pochi minuti (15)…e abbiamo pure pagato un botto….Intanto si erano fatte le 22.15, quindi arrivati in hotel siamo volati in stanza e così i giochi sono fatti!
L’hotel è un resort 5 stelle all inclusive, il che vuol dire che con 49€ hai tutto compreso (colazione, pranzo, cena, ogni bevanda in qualsiasi momento e ovviamente anche il dormire) Stanze abbastanza confortevoli dunque! Abbiamo tutto ciò che serve per star bene! Compreso palestra e centro benessere!
La mattina seguente dunque tutti a vedere e provare i campi (distanti solo pochi metri dalle stanze, dato che sono i campi dello stesso resort) e le palle! Lenti i campi e lente le palle! Praticamente è come giocare sulla terra. Ma questo sport è bello anche per questo. Bisogna sapersi adattare a ogni situazione o quantomeno provarci con il massimo delle proprie capacità. Così noi ci proveremo senza dubbi e speriamo che possa essere comunque un’esperienza positiva.