(Matteo Donati)
di Alessandro Nizegorodcew
L’Italia ha raggiunto un ottimo risultato in Davis Cup Junior Under 16. La rappresentativa guidata da Mosè Navarra e formata da Gianluigi Quinzi, Stefano Napolitano e Matteo Donati ha raggiunto una bellissima finale. Nel match decisivo l’Inghilterra ha avuto la meglio, ma la spedizione è stato un enorme successo. Abbiamo avuto la possibilità di scambiare qualche battuta con il giovane Matteo Donati, classe 1995.
Com’è stata l’emozione di rappresentare l’Italia in una manifestazione così prestigiosa a livello junior?
“Rappresentare l’Italia è sempre un’emozione unica e indescrivibile. Ti responsabilizza e ti fa capire tantissime cose..”
L’impressione è che abbiate creato, tu Stefano e Gianluigi, un buon gruppo e che questo vi abbia aiutato per raggiungere un gran risultato..
“Noi abbiamo creato un ottimo gruppo, non un bel gruppo! Per arrivare sino alla finale grande importanza ha avuto la forza del nostro gruppo. Festeggiare insieme quando si vinceva, soffrire dopo una sconfitta, aiutandosi sempre l’uno con l’altro nei momenti di difficoltà. Credo che il nostro risultato sia dovuto allo spirito di squadra.”
Cosa ne pensi della competizione?
“E’ stato veramente molto bella, organizzata benissimo. Il nostro albergo era molto bello e tenuto in maniera impeccabile. Avevamo tutto sempre a disposizione.”
Vi aspettavate questo risultato?
“Dire che ce l’aspettavamo è forse troppo, ma il nostro capitano Mosè Navarra e tutti noi, sin dal primo turno ad Arezzo contro l’Ungheria, eravamo convinti e sicuri delle nostre capacità. Tutti giorni entravamo in campo dando il meglio e pensando a quel giorno.. E così partita dopo partita siamo arrivati in finale!”
Cosa ne pensi di Navarra in veste da capitano?
“Mosè ci ha insegnato molte cose e ci ha trasmesso tanta esperienza. Se siamo arrivati fino in finale gran parte del merito è suo. Ci diceva sempre le cose in maniera chiara, prendendosi le sue responsabilità. Ci ha sempre aiutato nei momenti di difficoltà. Siamo stati un grande team, secondo me la squadra più unita tra tutte quelle che partecipavano alla manifestazione.”
Come giudichi la tua prestazione?
“Dal mio punto di vista è stata un’ottima esperienza, peccato soltanto per le ultime due giornate durante le quali non ho potuto giocare per un problema alla mano. Il capitano è stato obbligato a mettere sempre in campo Gianluigi e Stefano e non siamo riusciti a “girarci” come avevamo fatto fino a quel momento.”
In conclusione, un giudizio sugli inglese (Edmund e Hoyt) che hanno vinto la competizione..
“Giocano molto bene tutti e due e mi hanno fatto un’ottima impressione, ma noi non eravamo così lontani come si potrebbe pensare guardando i risultati…”
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