Bet Stories: Us Open 2011


(Ianhungar)
Parte quest’oggi una nuovissima rubrica dedicata al mondo del betting (scommesse sportive). Il nostro Ianhungar, personaggio tutto da scoprire, ci racconterà il mondo dei quotisti e degli scommettitori, delle partite sospette e delle quote da evitare. Un contributo importante per Spazio Tennis, che da oggi ha nelle sue file uno dei maggiori esperti di Betting tennistico in Italia.
di Ianhungar
BET STORIES
Us Open 2011
Vista dal quotista – Chi di spada ferisce…
In questa nuova rubrica dal titolo Bet Stories si parlerà del rapporto tra tennis e scommesse a tutto tondo. Verranno raccontate storie, aneddoti, ma anche questioni tecniche relative al modo/mondo delle scommesse, e a questo scopo sarà spesso usata la parola Betfair. Già noto a molti, Betfair è il più grande sito di scommesse mondiale, e proprio perché rappresenta quasi un mondo a sé, parallelo, gli dedichiamo un’appendice a fine articolo. Per l’inaugurazione di Bet Stories può essere appropriato parlare degli Us Open appena conclusisi, analizzati però non tanto dalla parte tecnica/sportiva, ma da quella dello scommettitore e del quotista. Considerato l’andamento degli ultimi 2 anni, gli Slam offrono poca materia di studio in campo maschile. Lo scommettitore direbbe ‘c’è poco da inventarsi’, dal momento che quest’anno le 4 finali di Slam sono state sempre giocate da giocatori tra i primi 4 del mondo (3 Djokovic, 3 Nadal, 1 Federer e Murray) e che le sorprese sono state soppresse, almeno in sede di antepost. Djokovic è stato pronosticato favorito all’inizio del torneo e ha rispettato il suo ruolo, e anche tutti i suoi principali antagonisti sono arrivati lì dove si credeva arrivassero. Tra le donne l’andamento degli Slam 2011 è stato invece segnato da una grande incertezza, data dalla mancanza di una o più leader o, più semplicemente, di giocatrici in grado di mantenere un alto livello di forma per più di 2-3 mesi. Qui di cose da inventarsi ce ne sono state e come, ed è interessante seguire come i quotisti abbiano valutato di volta in volta le situazioni createsi. Kim Clisters è stata l’unica tennista tra le prime 4 del mondo (la classifica si riferisce al momento del torneo) a giocarsi, e vincere, una finale di Slam nel 2011. Agli Australian Open, infatti, da numero 3 del mondo ha sconfitto in finale Na Li. E’ stata quella anche l’unica finale su 4 in cui ha vinto la favorita. Sono seguite infatti la finale di Roland Garros tra Li e Schiavone, con l’italiana leggermente favorita a inizio match e battuta in 2 set, poi quella di Wimbledon in cui la favorita Sharapova ha perso colla Kvitova, e quella appena conclusa di Us Open tra Stosur e Williams con l’americana stra-ingiustamente stra-favorita, e alla fine stra-battuta. E’ ancora possibile notare come la numero 1 del mondo Wozniacki non abbia mai giocato una finale di Slam, ma il dato più nascosto e interessante è dato invece dal risultato delle vincitrici di Slam in quelli successivi. La Clijsters, dopo aver vinto Australian Open, al Roland Garros ha perso al secondo turno contro la numero 114 del mondo Rus. La Li, dopo aver vinto Roland Garros, ha perso al secondo turno di Wimbledon contro la numero 62 Lisicki. Infine la Kvitova, dopo il successo di Wimbledon, ha perso al primo turno degli Us Open contro la numero 48 Dulgheru. Sorprese grossissime, come è facile capire, e anche per questo grassissime sono state invece le quote delle vincitrici degli Slam di quest’anno, Clijsters a parte. Li, Kvitova e Stosur sono state potute giocare su Betfair a quote superiori al 100 prima delle rispettive.
Entrando ora più strettamente nel dettaglio di questi Us Open, va detto subito che i quotisti hanno fatto un ottimo lavoro, analizzando molto bene le partite e vedendosi ricompensare (quasi) tutti i rischi presisi. Per esempio, ottima è stata la lettura in corso e la susseguente gestione quotistica della Kerber. Una volta battuta la Radwanska, agli ottavi la Kerber ha avuto una quota da favorita (a circa 1.65 Betfair) contro un’avversaria che aveva fino a quel momento passeggiato e dal gioco molto fastidioso, Monica Niculescu. Scelta azzeccata.
Ancora migliore è stata la lettura di quota nella partita contro la Pennetta. Ecco, il ruolo del quotista è quello di leggere, prevedere l’esito di un match, e partendo da tale considerazione limitare le perdite eventuali della società di scommesse d’appartenenza. Questo risultato viene ottenuto spesso con metodi ‘ingannevoli’, offrendo cioè quote allettanti per uno/a dei due giocatori che si vogliono far puntare agli scommettitori. E’ proprio questo il caso del match Pennetta-Kerber. La quota della Pennetta, valutata a 1,45 da Betfair, è un tipico esempio di quota ‘ingannevole’, che io chiamo anche ‘manipolazione del quotista’. Va considerato prima di tutto lo storico delle due giocatrici, colla Pennetta sempre positiva a Flushing Meadows e che aveva battuto facilmente, poche settimane prima, una giocatrice come la Kerber in classifica appena dentro le prime 100. Immaginiamo che la quota della Pennetta vincente fosse stata 1.30: in molti l’avrebbero considerata comunque troppo bassa, per un quarto di finale. Immaginiamocela a 1.60: il pensiero sarebbe stato di tipo inverso, una quota troppo alta che avrebbe insospettito i puntatori. 1.45 è stata così la quota perfetta per far appoggiare, e non poco, la Pennetta, mentre dall’altro lato il 3.2 a cui era quotata la Kerber sarà sembrato a molti comunque troppo basso per provare la sorpresa. Molti di voi si e mi chiederanno: se la Pennetta avesse vinto, avrei considerato la mossa dei quotisti altrettanto geniale? La mia esperienza e causticità mi impone di rispondere in questo modo: se la Pennetta avesse vinto, i quotisti non l’avrebbero messa a 1.45. Di tipologia affine è stata, ad esempio, la quota di secondo turno della Wickmayer contro la Kudryavtseva. In condizioni normali, la giusta quota per una giocatrice del valore della Wickmayer contro un’avversaria reduce da 8 sconfitte negli ultimi 10 match giocati qual era la Kudryavtseva, sarebbe stata compresa tra l’1.12 e l’1.18. Si tenga sempre bene in mente queste due cose: ogni quota ha un suo perché, e i quotisti non sbagliano mai una virgola, che nel loro caso è un punto decimale. In quest’occasione, invece, la quota Betfair della Wickmayer è stata di 1.38. Una trappola che ha ingolosito la maggior parte degli scommettitori che non sapevano delle precarie condizioni fisiche della belga, ritiratasi sul 6-1, 3-0 per l’avversaria. Parlato della Kerber, passiamo ad un’altra bella mossa dei quotisti, riguardante la Wozniacki. Provate a pensare a Djokovic che vince Sydney senza perdere un set, e agli Australian Open 2012 si gioca a 20. Pensereste di star sognando. Questa era, invece, la quota vincente torneo della danese, ormai stabile numero 1 del mondo e reduce dalla vittoria senza sofferenze di New Haven. Assurda? No, semplicemente lungimirante.
Chiudiamo col capitolo Serena Williams, che è ovviamente anche il capitolo Samantha Stosur. Con Serena Williams i quotisti hanno deciso sin da subito di prendersi dei rischi, e per 6 volte (dal primo turno alla semifinale) hanno visto giusto. Hanno sempre quotato le sue avversarie a quote altissime, sperando che qualche scommettitore, ben conscio di non ritrovare mai più delle quote così alte, decidesse di puntare su dei mostri come Azarenka, Ivanovic, Pavlyuchenkova a quote intorno o superiori al 10. Con simili quote hanno così limitato enormemente le perdite fino alla finale, dove è stata avvicinata, ma non raggiunta, la soglia d’errore toccata dalla madre di tutti gli abbagli della storia del quotismo mondiale, cioè la quota della Stosur nella finale di Roland Garros 2010 contro la Schiavone. Prendendo quest’episodio come spunto e come esempio, ecco, una finale di un torneo dello Slam non dovrebbe mai avere uno/a dei disputanti a una quota di 1.15. E’ una legge non scritta del quotismo ed è persino superfluo spiegarne i motivi. In questo caso, in una finale, questo tipo di mossa può portare solo danni. Nessuno gioca un tennista in finale di uno Slam a quella quota, anche perché non può nemmeno abbinarlo ad altri incontri come capiterebbe se si trattasse di un ottavo o di un quarto. Anche i più grandi speculatori delle scommesse, quelli che investono e rischiano 100mila euro su una quota a 1.08 per vincerne 8mila netti, ecco anche loro rifuggono da una quota simile, da quell’1.15 a cui si giocava Serena Williams in finale. E anzi, alla quota di 8-9 offerta per la Stosur si rischia soltanto di far provare il colpo a qualcuno che, come si dice in questi casi, ‘gioca la quota’ senza troppo addentrarsi nel parere tecnico. Ecco perché chi di spada ferisce, di spada perisce. La Stosur, offerta Betfair a 1.21-1.22 contro la Schiavone nella finale del Roland Garros, ha vendicato quello scempio con uno analogo. Un altro buon motivo per pensare che questo poteva essere lo Slam della Stosur è stata la sua vittoria negli ottavi contro la Petrova. Dopo oltre 3 ore di gioco, pur senza annullare match-point ma più volte con tutti e 2 i piedi dentro la fossa, la Stosur ha vinto una di quelle partite che spesso lanciano un tennista verso la vittoria del torneo, magari anche inconsapevolmente. Una situazione fortificante che è invece mancata alla trita-Williams, e non a caso si è visto quando, in finale, per Serena era arrivato il momento di lottare: è lì, più che nella questione di tenuta fisica, che si sono visti tutti i mesi d’assenza dai campi. Quello della finale femminile può quindi considerarsi l’unico grave errore quotistico del torneo in sede di analisi all’interno di 2 settimane di ottimo lavoro. Perché, per chi crede nelle analogie, quella quota della Stosur rievocava troppe fantasie paperoniche.
FINE PRIMA PUNTATA
Appendice. Che cos’è e come funziona Betfair.com?
Betfair è il leader tra i siti di scommesse mondiali. Il suo successo deriva dalla formula di scambio tra utenti, che de-responsabilizza Betfair di qualsiasi rischio o copertura in caso di perdita. Ciò che infatti un utente scommettitore vince su Betfair è, per forza, la perdita di qualcun altro. Se per esempio gioco 10 euro sull’Italia vincente i mondiali a 12, i 110 euro netti della mia vincita potenziale (120 lordi – 10 giocati) sono gli stessi 110 euro che un altro utente ha garantito come copertura di perdita per vincere i miei 10. E’ per questo motivo che Betfair offre le quote più convenienti tra tutti i siti di scommesse, non trattandosi di una società privata che guadagna dal prelievo sulle scommesse. Su Betfair ogni quota è il corrispettivo della sua quota opposta. Per esempio, prendiamo la finale di Us Open tra Djokovic e Nadal. Un normale sito di scommesse ha mediamente offerto Djokovic a 1.5 e Nadal a 2.3. Le quote di Betfair sono risultate invece: 1.65 per Djokovic, 2.56 per Nadal. Come si vede, entrambe significativamente più alte. Spieghiamo perché. Giocando 100 euro su Djokovic a Betfair, se ne sarebbero vinti 65 netti. Giocando questi stessi 65 euro su Nadal, si sarebbero vinti i 100 iniziali. Come è facile notare da soli, questa equità è assente su tutti gli altri siti mondiali di scommesse (per la suddetta ragione del prelievo) ed è per questo che useremo nelle nostre rubriche Betfair come indice trasparente ed inequivocabile per i nostri racconti. Chiunque avesse comunque domande da sottoporre sugli usi e le metodologie offerte da Betfair non esiti a farlo.
Chi è Ianhungar?
Nato nell’anno 12 Ante Varenne, Ianhungar è stato il portabandiera della nazionale italiana alle ultime paraolimpiadi di Bridge. Da ormai 15 ore prima firma del Corriere delle Sedicinpunto, ha seguito come inviato alcuni dei più importanti eventi di cronaca dell’ultimo decennio come la caduta del Soffitto di Stettino, lo tsunami in Piemonte e la nascita del quarto pronipote di Kimiko Date. Della sua attività di scrittore pubblicista vanno ricordati ‘La Gallina che vinse due volte’ (Edizioni Ridotte, euro 26) e ‘Perbacco ti Batto’ (Edizioni Finite, euro 1274,99).

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