Sangue in circolo, l’autista colpisce ancora


di Mario Polidori
Non c’è niente che faccia meglio ad un Circolo di un torneo organizzato bene.
Il Presidente diventa figo e si sente molto più utile del solito, i maestri risplendono, a prescindere dall’età, la sat cresce, i ristoranti ed i bar finalmente incassano qualcosa, i bambini fanno i raccattapalle e gli anziani si occupano della cura dei campi.
In questa meraviglia, tutti possono invitare gli amici, che ancora non sono vicini a questo sport e che faranno di tutto per esserlo, per non restare indietro, con i quali vantarsi delle proprie gesta tennistiche fantozziane o, meglio ancora, spiegare i motivi tecnici/agonistici che stanno portando quell’atleta in campo a perdere o a vincere.
Per non parlare delle strategie.
Si genera un volano di lussuria senza eguali.
Un marketing virtuoso, ogni cosa prende a funzionare per il verso giusto.
Se penso alla schifezza dei tornei di 3° o 4° categoria, oppure agli Open, alla tristezza che ci pervade quando ci portiamo il nostro pargolo, o peggio ancora la nostra pargola, per insegnare loro che la vita è una merda e che per tirarsene fuori bisogna prima nuotarci.
Se ci penso mi chiedo, banalmente, perché?
Ma non so darmi una risposta intelligente.
Nel momento in cui stai spendendo più di 1000 euro al mese per far “giocare” la prole, idealmente e praticamente, in quella merda non ci vivi.
Fattela anche tu la domanda e se trovi la risposta fammela sapere.
Fatevela anche voi, Circoli, e datemi anche i dati di vendita delle vostre lezioni di vita, avrei tanto bisogno di confrontarli.
Ci sono molti altri mestieri che si possono fare, anche peggio, perché perdere tempo a far male proprio questo?
Non avete l’aiuto di nessuno nel Circolo?
Allora non avete un Circolo, nella merda ci avete già navigato, è ora di tirarvene fuori.

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