di Alessandro Nizegorodcew
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E’ notizia di questi giorni. La Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta contro ignoti (ma indirizzata chiaramente contro la Federazione Italiana Tennis) per maltrattamenti e violenza privata. Il pm Giangiacomo Pilia sta lavorando assiduamente in questi giorni. L’indagine è partita dai fratelli De Fraia, due junior sardi molto promettenti a livello nazionale, non convocati per la Coppa Belardinelli. L’inchiesta, da quanto trapela, sarebbe molto più ampia e potrebbe riguardare casi di mobbing e altro ancora. Ecco cosa è apparso pochi giorni fa sul quotidiano “La Nuova Sardegna“:
“Il magistrato vuole capire i motivi dell’ostracismo nei confronti di due baby tennisti cagliaritani, i fratelli Nicolò e Lorenzo De Fraia. La storia non è nuovissima ma torna d’attualità perché nelle stanze della Procura cagliaritana è cominciata una lunga sfilata di testimoni.”
Convocati dal Pm in questi caldi giorni Renzo Furlan, ascoltato ieri mattina, e che, secondo quanto riporta Riccardo Bisti su Ubitennis, avrebbe spiegato che la mancata convocazione era stata decisa Comitato Regionale e che, anzi, lui stesso aveva dato un parere favorevole riguardante i due ragazzi; i coach Atp Alberto Castellani e Claudio Pistolesi ed altri.
Il 4 luglio, giorno precedente alla convocazione di Renzo Furlan, la “Nuova Sardegna” scriveva ancora:
“Prima di Furlan avevano già varcato il portone del palazzo di giustizia Claudio Pistolesi, ex nazionale azzurro, oggi coach di caratura internazionale, e Alberto Castellani. Di certo, pur nella riservatezza delle indagini, c’è un fatto. La Procura ipotizza un caso di mobbing. E già questa è una notizia destinata a lasciare un segno nel tennis e, più in generale, nello sport isolano. La storia dei “De Fraia brothers” è cominciata un paio di anni fa quanto la rappresentativa sarda ha deciso di non convocare per la coppa Belardinelli (una sorta di campionato nazionale a squadre) i primi due ragazzi delle graduatorie regionali: Nicolò e Ludovico. I due (tra i primissimi anche nel ranking nazionale) rimasero a casa tra lo stupore generale e la delusione dei compagni di squadra. La Federazione giustificò il “no” con la mancata partecipazione a un camp nazionale. Ma la scusa durò lo spazio di una sera. I ragazzi dimostrarono di aver ricevuto l’invito al camp due giorni dopo l’inizio del raduno e di aver programmato, proprio per quei giorni, un viaggio all’estero con la famiglia. Caso chiuso? Tutt’altro, perchè da quel momento per i Di Fraia giocare a tennis è diventato problematico. La Rappresentativa si è dimenticata di loro, i circoli hanno cominciato a chiudere le porte e il maestro Carlo Porqueddu (talent scout dei due cagliaritani) ha perso il posto di lavoro. Un crescendo che non poteva passare inosservato e sul quale ora ha buttato lo sguardo la Procura.”
Molto importante il ruolo in questa indagine del maestro Carlo Porqueddu, che sarebbe stato prima sospeso e poi licenziato, come riportano Nuova Sardegna e Unione Sarda, dal suo lavoro allo Sporting Club di Quartu Sant’Elena.
Da sottolineare anche la testimonianza di Paolo Tronci, giocatore di beach tennis, radiato dalla Fit per aver preso parte ad una manifestazione quando si trovava in Australia.
Sempre da Ubitennis, apprendiamo che l’Unione Sarda di oggi, 6 luglio, parla di altre convocazioni importanti, come quella di Federico Ceppellini (ex consigliere Fit, dimessosi dopo i fatti di Valletta Cambiaso), del giornalista Ubaldo Scanagatta, oltre ai dirigenti dello Sporting Club Quartu.
Difficile dire come si metteranno le cose. Non è la prima volta, comunque sia, che la Federazione Italiana Tennis presieduta da Angelo Binaghi si trova ad essere oggetto di indagini. Era accaduto un paio di anni fa con un’interrogazione parlamentare dell’onorevole Villari, nella quale si parlava di “clima di intimidazione” e “pressioni”.
Dopo la situazione, tuttora poco chiara, di Valletta Cambiaso, un’altra vicenda che colpisce la credibilità della FIT, che per adesso non ha dato alcuna comunicazione ufficiale agli organi di stampa.
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