di Sergio Pastena
Molti big han dovuto guadagnarsi la pagnotta in questo secondo turno del Roland Garros, ma solo uno ci ha lasciato le penne, ovvero Jurgen Melzer. Partiamo da lui e da chi l’ha eliminato, il ceco Lukas Rosol: best ranking al 111, appena conquistato, proveniente dalle qualificazioni, vittorioso a fatica nella sfida “tra poveri” con Roger-Vasselin al primo turno, sembrava non avere speranze. Il tennis, però, è strano: il ceco, oltre ad aver giocato la partita della vita, ha avuto il merito di restare sempre attaccato al match anche quando era sotto, con la tenacia tipica di chi è abituato a sfangarsela nel mondo dei Challenger. Sul 4-2 40-30 per Rosol al quinto il match sembrava girare dalla parte dell’austriaco grazie a un drittaccio rimbalzato fortunosamente sul nastro. Melzer, autore di un’esultanza antipaticissima, si ritrovava in un amen sul 4-4 e per poco non breakkava di nuovo l’avversario. A quel punto, però, il pubblico del Roland Garros accentuava il tifo per il ceco, protagonista di un ultimo game da antologia nel quale sembrava Nadal: colpi profondissimi o angolatissimi, break a zero e a casa il semifinalista del 2010.
Riprendiamo il filo, ora, partendo dall’alto. Nadal, quello vero, ha regolato Andujar in tre set ma non ha avuto vita facile: nel primo ha chiuso 7-5 e nell’ultimo era sotto 1-5 e solo grazie ai troppi errori dell’avversario ha chiuso al tie-break. In un tabellone curiosamente “a difficoltà discendente” ora gli tocca il croato Veic, che conferma la sua ottima forma battendo in cinque set Davydenko. Fuori Querrey per mano di Ljubicic, che affronterà al turno successivo Fernando Verdasco in un match che promette equilibrio. Per il resto unico risultato degno di nota nel primo quarto del draw l’eliminazione di Baghdatis per mano di Leonardo Mayer, mentre Soderling con Ramos ha vinto senza strafare.
Secondo quarto del tabellone: apriamo con i complimenti a Bolelli, che ha giocato alla pari con Murray ritrovandosi per ben due volte a servire per il set e sciupando purtroppo le occasioni. L’inglese ha chiuso 7-6 6-4 7-5 ma continuano i segnali di ripresa del bolognese. Murray dovrà battere Berrer e poi eventualmente il vincente di Dolgopolov-Troicki: chi esce vincente tra i quattro troverà come regalo un quarto di finale di lusso. Perché? Semplice, oltre a Melzer è andato fuori anche Florian Mayer e ai quarti sicuramente ci sarà uno tra Kubot, Falla, Chela e Rosol: per l’argentino sarebbe un ritorno (è arrivato ai quarti nel 2004), per gli altri tre è l’occasione della vita.
Decisamente più a senso unico era stata la giornata di ieri: Tipsarevic ha lasciato 4 games a Pere Riba, Federer uno in più a Teixeira, Bellucci purtroppo solo 7 a Seppi, Djokovic 8 ad Hanescu (che però si è ritirato), Del Potro, Ferrer e Wawrinka ne han ceduti 9 rispettivamente contro Kavcic, Schoorel e Benneteau. Chi ha fatto meglio di tutti, però, è stato Fognini, che ha schiantato un pessimo Robert con un eloquente 6-2 6-1 6-0. Per Fabio è una grossa occasione: ora gli tocca Garcia-Lopez, reduce da una maratona con Ilhan e poi eventualmente uno tra Montanes e Youzhny. Per un ottavo di finale di uno Slam sarebbe grasso che cola…
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