di Giorgia Giambenedetti
Ci sono momenti in cui anche per una tennista professionista vincere non conta, ma conta partecipare. Ci sono momenti in cui la propria partita la si vince semplicemente trovando la forza di entrare in campo. Virginie Razzano ieri questa forza l’ha saputa tirare fuori.
Appena otto giorni dopo la morte del suo allenatore e fidanzato Stephane Vidal lei era lí, sul Court Philippe Chatrier di Parigi con un nastro nero sul petto in segno di lutto.
Prima del decesso Stephane si era fatto promettere dalla fidanzata che avrebbe continuato a vivere come prima, che avrebbe quindi partecipato al Roland Garros.
Virginie ha mantenuto con grande coraggio la sua promessa nonostante il dolore e la sofferenza che solo una persona che perde l’uomo con cui aveva una relazione da undici anni puó capire. Undici anni di relazione, di cui nove passati a lottare contro un tumore al cervello che pian piano cercava di portarsi via Stephane.
Per Virginie Razzano la vita non sará piú la stessa, ma fará di tutto per cercare di mantenere la promessa fatta al suo uomo. Cercherá di vivere la sua vita, di non lasciarsi soffocare dalla sofferenza. Perché, come spesso le ripeteva Stephane, lei é forte e coraggiosa. E l’ha dimostrato ieri, facendo il suo ingresso in campo al Roland Garros.
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