di Salvatore Greco
A scorrere con lo sguardo l’entry list 2015 dell’Eddie Herr, uno dei più prestigiosi tornei under-18 al mondo e per molti aspetti paragonabile a uno slam, si ha l’impressione simile a quando si visita un luna park abbandonato. Ci sono le giostre ancora in buone condizioni a evocare ricordi di scintillante divertimento, ma anche la melancolia di un posto dove lo spettacolo è finito. Senza nulla togliere ad alcuni tra i presenti, il parterre giocatori di quest’anno specie per l’edizione maschile si presenta poverissimo rispetto a quello dello scorso anno, segno che quella generazione che l’anno scorso aveva battagliato sui bollettieriani campi di Bradenton ha già strappato il velo di Maya abbandonando definitivamente il caloroso mondo juniores per il professionismo o – più raramente – il college.
E così difatti non ci sarà il campione uscente Reilly Opelka, l’emule isneriano che in questo 2015 da juniores si è laureato principino di Wimbledon per poi misurarsi sui campi dei grandi con risultati tutto sommato interessanti; non ci sarà nemmeno il finalista di quell’edizione, l’americano di origini saudite Michael Mmoh che quest’anno ha conquistato sul cemento di casa i suoi titoli numero 2 e 3 da professionista, per non parlare di Tommy Paul che lo scorso anno si fermò al terzo turno ma che nel 2015 si è tolto lo sfizio di vincere il Roland Garros di categoria, di arrivare a un passo dallo US Open juniores e di portare a casa due titoli pro’ sulla terra rossa europea. Ranking under-18 alla mano ci sarà solo uno degli attuali top-10 con l’assordante silenzio dato dall’assenza del numero 1 Taylor Fritz che, se non ha ancora spiccato definitivamente il volo, non è lontano dal farlo con due titoli challenger conquistati e uno sfiorato nelle ultime settimane.
Under 18 – maschile
È il destino di manifestazioni del genere, dopotutto, non vedere quasi mai i campioni in carica difendere il titolo anche se si possono tentare soluzioni diverse come proverà a fare il campione in carica under-16 Sam Riffice presente quest’anno nel tabellone under-18. Il classe 1999 americano torna in cerca di conferme dopo una stagione nella quale ha raggiunto la finale dell’Easter Bowl, il tradizionale torneo pasquale giocato sui campi di Indian Wells, ma poche altre soddisfazioni se si toglie quella di aver eliminato al secondo turno del Bonfiglio il talentuoso Stefanos Tsitsipas.
Proprio il greco, fresco del suo primo titolo conquistato da professionista a Cipro, è uno dei giocatori più attesi dopo che proprio l’anno scorso si era fatto egregiamente notare in Florida conquistando i quarti all’Eddie Herr e la finale all’Orange Bowl due settimane dopo. A contendergli la palma del favorito ci saranno Chung (ovviamente Yunseong, non l’ormai numero 51 del mondo Hyeon), il precocissimo canadese Felix Auger-Aliassime diventato famoso per essere il primo classe 2000 ad aver raggiunto i quarti di finale in un challenger, l’ungherese Mate Valkusz sempre molto concreto, e soprattutto il sedicenne norvegese Casper Ruud che ai buoni risultati juniores aggiunge con fierezza l’esperienza di singolarista in Davis per la sua nazione, sicuramente aiutato in questo dalla non proprio folta tradizione norvegese nel nostro sport.
Tra le potenziali sorprese nascoste in tabellone, il polacco Kacpar Żuk, classe 1999 che ha attirato la nostra attenzione vincendo e convincendo a Monopoli durante la European Summer Cup under-16 di quest’estate, e Nathan Ponwith ancora lontano dal mostrare le qualità dei suoi compagni di scuderia all’USTA ma che durante l’anno ha messo a repertorio un bel po’ di partite nel circuito Futures e il tennis di certo non gli manca. Da non sottovalutare il potenziale exploit del giovane di casa (in tutti i sensi in quanto è anche allievo della IMG Academy) Miomir Kecmanovic, che nel 2013 si laureò campione nella categoria under-14.
Under 18 – femminile
Diversa la situazione tra le ragazze dove l’ungherese Dalma Galfi (Foto in Home Page) torna a Bradenton a difendere il titolo conquistato lo scorso anno e lo fa da numero 2 juniores oltre che da fresca campionessa dello slam newyorkese senza contare i tre titoli in singolare vinti in altrettanti tornei sul cemento quest’anno, dal 10.000$ di Solarino al 25.000$ di Cairns passando per il 15.000$ di Tweed Heads. Un curriculum di tutto rispetto con cui presentarsi di fronte a quello che probabilmente sarà l’ultimo torneo under-18 della sua carriera, quello con cui potrebbe anche strappare la testa del ranking alla ormai fuori quota (per risultati, non certo per età) Markieta Vondrousova.
A darle battaglia ci saranno Sofia Kenin, la russa di New York finalista proprio contro la Galfi a Flushing Meadows e che non può vantare a palmares il torneo da 10.000$ sulla terra verde di Gainesville solo per uno sciagurato terzo set nella finale contro Katerina Stewart, la campionessa degli ultimi Australian Open juniores Tereza Michalikova, l’altra ungherese terribile Fanni Stollar –semifinalista all’Eddie Herr lo scorso anno e allo US Open 2015-, per non tacere del singolare record di cui va a caccia Sofia Sewing, campionessa under-14 nel 2013, under-16 lo scorso anno e a caccia di una tripletta indubbiamente stuzzicante.
Occhi puntati anche su Ingrid Neel, finalista alla scorsa edizione dell’Orange Bowl e sulle russe Pervushina e Zhuk con quest’ultima al primo grande appuntamento dopo la conquista del titolo dei Championships e i quarti raggiunti a New York. Sulla terra, per quanto quella verde statunitense, ha ancora molto da dimostrare ma l’età e la tenacia sono tutte dalla sua parte.
Suscita, infine, più di una curiosità la presenza nel tabellone di qualificazioni di Tyra Hurricane Black, la più giovane delle sorelle Black (classe 2001) in un torneo dove dovrà affrontare avversarie con quattro-cinque anni di età e di tennis in più. Sembrerebbe una missione impossibile, ma chi la conosce bene non si stupirebbe affatto di un suo exploit.
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