Nonostante il risultato faccia trasparire una certa lotta, quantomeno nel secondo parziale, pochi sono stati i dubbi fin dall’inizio sulla coppia che sembrava proiettata alla vittoria del torneo di doppio dell’ITF di Chiasso. La rumena Diana Buzean e l’ungherese Reka Luca Jani, finalista anche nel torneo di singolare, hanno sempre dato l’impressione di avere una marcia in più rispetto all’altra coppia finalista, tutta azzurra, composta da Giulia Gatto Monticone ed Alice Matteucci. Solo una grande reazione d’orgoglio contestuale a sprazzi di gioco altamente spettacolare delle due azzurre ha loro permesso di trascinare fino al 7-5 nel secondo parziale. 6-2 7-5 il risultato finale e qui di seguito una breve intervista alle coppia vincitrice.
Con quello di oggi, tu Diana hai vinto 45 tornei di doppio in carriera, mentre tu Reka arrivi a 20. Niente male!
Diana: Grazie per averli contati per noi, io ogni tanto perdo il conto
Reka: Non male davvero, sono proprio contenta di questa settimana e domani c’è anche quella di singolare!
Peraltro è solo la seconda volta che giocate assieme…
Diana: E’ vero ma ci troviamo molto bene a giocare assieme…
Reka: Stiamo anche pianificando di diventare una coppia di doppio più fissa in futuro.
Cosa vi piace della vostra compagna di doppio sul campo da gioco?
Diana: Pensavo ci stessi chiedendo se ci piace la nostra compagna di doppio come persona… non è una domanda da fare nella WTA, le risposte potrebbero anche essere particolarmente sorprendenti (ride di gusto). Comunque mi dà tantissima sicurezza in campo, perché so che le sue volée, i suoi tagli ed in generale la sua presenza a rete sono qualcosa che la caratterizza in positivo.
Reka: Esatto, anche lei mi dà molta sicurezza. Da fondo è davvero solida ed io so che quando c’è lei a fondocampo posso giocare più tranquilla. Ci diamo sicurezza a vicenda.
Reka, Ho visto che Diana ha spesso assistito ai tuoi match e quando ha potuto ti ha spronato e ti ha dato consigli…
Reka: Sì, fa sempre piacere.
Diana: Io provavo semplicemente a fare del tifo, con dei “c’mon” e così via, qualche volta le ho anche detto qual cosina come consiglio, ma se c’è il suo allenatore non mi permetto di dire niente di più, non sarebbe corretto.
Quanto è importante il doppio per il vostro tennis in singolare?
Diana: Permette di provare cose che in singolare magari non si provano ad esempio e di tenere alto il ritmo durante la settimana anche se magari vieni eliminata subito al primo turno in singolare. E quindi anche di allenarsi…
Reka: …e di allenarsi assieme! Senza contare che giocare dei buoni match in doppio ti dà fiducia per il singolo, oppure, come nel mio caso, di affrontare i match di singolare con più tranquillità. Ad esempio, io devo ora giocare la finale in singolare contro la Cadantu, ed il fatto di avere già un trofeo in mano mi dà più tranquillità.
Reka, Quindi in bocca al lupo per la finale e spero di poter fare nuovamente quattro chiacchiere con te domani…
Reka: Certamente! Grazie.
E prima di chiudere vorrei solo chiedere una curiosità a Diana: il tuo rovescio ad una mano è davvero particolare, il movimento ed il caricamento sono “anomali”. Da dove nasce?
Diana: Particolare… di pure che è strambo (ride). In realtà ero bimane fino all’età di 15 anni, poi ho voluto cambiare il mio rovescio e farlo diventare ad una mano, ed il mio allenatore, per forzarmi, mi bloccava il braccio dietro la schiena mentre facevo i rovesci. Quindi tuttora anche se il mio rovescio è buono ed efficace, il caricamento ed il movimento sono fatti senza l’ausilio del braccio sinistro.
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