La notizia farà certamente discutere da qui fino alla sfida di febbraio e, dovesse accadere l’imponderabile, pure dopo: la federtennis russa lascia a casa Ekaterina Makarova ed Elena Vesnina –due volte campionesse slam in doppio- e convoca al loro posto Anastasija Pavljucenkova e Svetlana Kuznecova. Chiudono il quartetto Maria Sharapova e la giovane e promettente Vitalija Diatchenko a cui il nostro Daniele Sforza ha dedicato un articolo di recente.
A comunicare le convocazioni oggi Vladimir Kamel’zon, colui che ufficialmente ricopre il ruolo di selezionatore olimpico per la federazione tennistica russa mentre Tarpiščev è ancora impegnato a respingere querele e polemiche per le parole poco eleganti che riservò tempo fa alle sorelle Williams.
“La formazione preliminare è stata confermata, adesso è definitiva. La partecipazione della Sharapova è garantita, in doppio abbiamo scelto Pavljucenkova e Kuznecova per dare loro la possibilità di partecipare alle Olimpiadi. La quarta giocatrice sarà Vita Diatchenko che negli ultimi tempi ha giocato splendidamente. In questo modo siamo riusciti a mettere assieme una selezione davvero forte, abbiamo intenzione di conquistare la sfida” ha dichiarato Kamel’zon durante una conferenza stampa.
Sarebbe dunque la necessità di “gettoni” in nazionale per poter poi partecipare all’olimpiade di Rio il motivo della convocazione di Pavljucenkova e Kuznecova e sembra pure una spiegazione plausibile per gli standard di dubbia trasparenza a cui la federtennis russa ha abituato gli appassionati.
Nei fatti stonano un po’ le dichiarazioni sulla qualità tecnica del team perché rinunciare a una coppia consolidata ai più alti livelli della specialità e nello specifico a una tennista come Ekaterina Makarova reduce da un 2014 strepitoso anche come singolarista e recentemente entrata in top ten non può essere una scelta davvero ponderata sul piano tecnico. Probabilmente la presenza di Maria Sharapova fa pensare ai quadri del tennis russo di avere già in tasca due singolari più un terzo punto facile da conquistare contro la seconda singolarista polacca, Urszula Radwańka, che però ha iniziato la stagione in grande spolvero con i quarti di finale raggiunti nel torneo di Auckland.
La Russia dunque sembra intenzionata a “preservare” le forze in attesa dei turni successivi e a dare spazio a una sorta di turn-over, per usare un’espressione calcistica, ad uso di tenniste meno nel giro della nazionale. Staremo a vedere se la scelta sarà stata saggia o se di fronte alle polacche e alla Krakow Arena scopriranno di aver preso l’impegno sottogamba.
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