da Parigi, Alessandro Nizegorodcew
Arrivo sul campo 4 alle 10.50 e, mentre noto Francesco Piccari e Karin Knapp chiacchierare all’esterno, mi imbatto in Sergio Giorgi, che sta fumando l’ultima sigaretta prima del match. Dietro di lui Daniele Silvestre, bravissimo tecnico che sta seguendo (ruolo dello sparring/semi coach, mia personale visione della cosa) Camila in questo periodo (e speriamo, conoscendo le sue qualità, lo faccia a lungo).
Mi siedo in primissima fila, proprio dietro la panchina di Camila, alla mia destra Silvestre e Sergio, alla mia sinistra Marco Mazzoni e Matteo Veneri. Una fila dietro presenti molti tifosi italiani, alcuni di Riva del Garda, fan di Camila e anche di Mazzoni («sei il migliore Mazzoni, i tuoi pezzi su livetennis sono imperdibili!»). In piedi sugli spalti Giorgio Di Palermo, Vincenzo Martucci e un sosia di Edberg, mentre nelle tribunette di fronte presenti prof. Parra, Piccari, Knapp e tre tifosi serbi ubriachi con tanto di bandiera.
La posizione per vedere il match è invidiabile (eufemismo). Jovanovski e Giorgi cominciano il riscaldamento, sarà Camila a servire per prima. Il gioco d’apertura è molto complicato, complici i 3 doppi falli, ma l’azzurra lo porta a casa comunque. Sino al 4-4 il livello è buono anche se la Giorgi lascia andare il braccio meno del solito, in particolar modo in risposta. Come le viene consigliato dal proprio angolo, Camila dovrebbe stare ancor più dentro al campo sulla seconda. Sul 4-4 e servizio Giorgi uno dei momenti cruciali del match: punteggio 30-40 con la Jovanovski che può usufruire di una preziosa palla break con Camila che riesce a giocare un rovescio pazzesco difensivo in controbalzo salvando baracca e burattini. Sul 5-4 Italia servizio Serbia la Jovanovski sale 40-15 ma qui si incarta terribilmente commettendo ben 3 doppi falli che, di fatto, consegnano break e set a Camila.
Divertenti i siparietti tra Sergio e Silvestre. Nei momento concitati del primo set papà Giorgi si lamenta di non poter fumare a bordo campo e Daniele: «Tranquillo Sergio che dopo te fumi na stecca!».
Avanti 1-0 nel secondo Camila si procura tre palla break (di cui due consecutive sul 15-40) ma la Jovanovski, supportata dagli ubriachi connazionali, riesce a pareggiare i conti sul punteggio di 1-1. Camila non è una giocatrice da terra e sta lavorando molto in questo periodo sulla propria crescita sul «rosso», ma la differenza a livello di colpi è abissale con la pur brava Bojana. Il terzo gioco del secondo set è perfetto e meraviglioso e Camila lo chiude con un ace a uscire da sinistra che porta Silvestre all’urlo: «Sampras!» Da quel momento è sostanzialmente un dominio della Giorgi che sul 5-3 va a servire per il match.
Come nel primo gioco del match, questa volta però a causa della tensione, arrivano due doppi falli nei primi tre punti (15-30). Ace al centro (30-30) seguito da un errore della Jovanovski che porta al primo match point prontamente annullato. Arriva anzi la palla break, grazie ad un passante incrociato di diritto da applausi della serba. «Cami» però serve bene con una violenta prima al corpo che le porta il punto. Niente da fare però, perché arriva il terzo doppio fallo del game. La seconda palla break viene annullata dalla Giorgi con uno splendido diritto in recupero, alto carico e in top spin (specificato nel dettaglio così da far capire ai detrattori della Giorgi che le critiche sono anche giuste e, se costruttive, ben accette, ma che giochi uguale a 2 anni fa è una bestemmia tennistica di epiche dimensioni). Parità: due ottimi servizi, game, set and match per Camila, che affronterà al secondo turno Svetlana Kuznetsova, che a Parigi giocò benino (!) nel 2009 vincendo il torneo.
Nel complesso un match buono ma non buonissimo. Il paradosso è che in certe situazioni, come in alcune risposte, avrebbe dovuto spingere di più e invece è rimasta un po’ in attesa. La terra è certamente la superficie meno congeniale al tennis della marchigiana, anche perché non sa ancora scivolare e in difesa fa fatica, ma la qualità del tennis è talmente elevata che già oggi sa cavarsela anche contro ottime avversarie (come Cornet e la stessa Jovanovksi). Il servizio è un colpo che funziona sempre meglio, anche se i doppi falli, in momenti di particolare tensione, vengono sempre fuori. L’impressione è che abbia cominciato a giocare un grande kick, soprattutto da sinistra, ma che possa sfruttare meglio lo slice da destra, variazione che potrebbe darle la possibilità, sulla terra, di prendere maggiormente in mano lo scambio. Nonostante ciò, Camila oggi non ha mai perso il servizio ed è un dettaglio non di poco conto. Ottima anche la propensione al gioco offensivo e alla rete, con tanti colpi chiusi al volo: molto bene le volée, anche non semplici, qualche problema invece con lo schiaffo al volo di diritto.
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